Nei miei ricordi di bambino ci sono le molte domeniche passate in Fadalto con tutta la famiglia.
Mio padre era un grande appassionato di quella zona piena di curve e mi raccontava delle fornaci.
Diceva che tanti uomini vi lavoravano portando ricchezza a tutta comunità, trasformando i sassi della montagna in calce per costruire le case.
Poi ci fermavamo tutti a mangiare al Miravalle che era sempre pieno, con tanti bambini per giocare.
Ritorno oggi in quei luoghi della mia memoria, oltrepassando le barriere fatte di macerie, alla ricerca di quegli spazi che ancora resistono al tempo.
Quegli uomini e donne non ci sono più, ma gli spazi creati per la propria vita e il lavoro, ci sono ancora e ci parlano di loro.

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